Si tratta di una composizione scultorea articolata su più livelli e si diversi piani.
In primo piano, sulla sinistra, è presente una donna dolente inginocchiata si un cuscino, la cui nappina pende leggermente dal piedistallo. Presumibilmente si tratta di un richiamo alla defunta evocata dall'iscrizione nel basamento su cui si posa la scultura. La donna indossa un abito che si posa morbidamente sul piedistallo, sulle spalle uno scialle riccamente ormato e sul capo un fazzoletto annodato dietro la nuca. Tiene le mani incrociate e lo sguardo rivolto verso l'alto in direzione di uno dei due busti maschili che fanno parte della composizione. La scultura della donna risulta essere l'unica eseguita dallo scultore Pietro della Vedova.
Il busto in alto posa su una mensola decorata con volute e motivi vegetali ed è caratterizzato da un abbigliamento distinto, un'aria austera e composta con lo sguardo fisso in avanti, capelli radi, pezzetto e baffi folti. Sul petto reca appuntata una medaglia.
L'altro busto maschile si trova su un piccolo piedistallo sul lungo basamento in primo piano, accanto alla donna. Anche in questo caso l'uomo appare vestito elegantemente e con un'aria distinta caratterizzata da uno sguardo anch'esso fisso in avanti. Il viso è definito da una folta barba, lunghi baffi e dai capelli ordinatamente sistemati e definiti. Tra la donna e l'uomo una corona di rose e altri fiori. Questo secondo busto nella sua collocazione originaria occupava una posizione speculare rispetto all'altro sulla parete sinistra. I due busti sono opera di Giovanni Albertoni, e testimoniano della sobria compostezza e del gusto accademico che caratterizza l'opera dello scultore.
In leggero secondo piano, un sarcofago su cui svetta una grande croce a mezzo tondo.
(Testo e commento a cura della Dott.ssa Carlotta Mogoro - Torino)