La sepoltura presenta una composizione scultorea molto articolata che riunisce diversi elementi che ritroviamo anche in altri monumenti dello stesso autore, Pietro della Vedova: il sarcofago, i busti, il ritratto della defunta.
Su un alto basamento si posa un drappo in bronzo che reca l'incisione con il nome della defunta, Giuseppina Toesca di Castellazzo Garbiglietti.
Collocato sopra il basamento c'è un sarcofago in marmo bianco riccamente decorato con motivi floreali. Ai quattro angoli del sarcofago sono collocati quattro angioletti la cui parte inferiore del corpo è resa tramite delle foglie d'acanto arricciate. I tre lati visibili recano degli stemmi: al centro una targa, probabilmente un'insegna di famiglia, sormontata da una corona, a destra e a sinistra delle croci incorniciate da corone d'alloro e nastri.
La parte principale del monumento funerario è la grande scultura in marmo collocata sopra il sarcofago. Un angelo, ad ali spiegate, tiene e solleva la figura di Giuseppina Garbiglietti.Le due figure sembrano librarsi in volo in quanto il lungo manto dell'angelo funge da piedistallo della composizione garantendo la resa dell'atmosfera di sospensione. La donna tiene due dita davanti alle labbra e porta i capelli sciolti dietro le spalle. I boccoli della donna e i vari panneggi e le ali spiegate conferiscono un certo dinamismo all'intera composizione.
Ai lati della scultura, sul fondo, sono collocati due busti maschili in marmo bianco su due mensole decorate che richiamano le foglie d'acanto del sarcofago conferendo armonia ed equilibrio alla composizione.
A chiudere l'arcata una piccola ringhiera in ferro battuto decorata con foglie di vite e al centro una corona di foglie d'alloro che racchiude un calice, simbolo del sacrifico eucaristico, sul quale è posto un piccolissimo medaglione con l'incisione di un cristogramma.
(Testo e commento a cura della Dott.ssa Carlotta Mogoro - Torino)