Fu commissionata da Luigi Parpaglioni, ricco commerciante di origine lombarda, nella tragica circostanza della morte di una figlia. Un angelo in volo precede l'anima che sale al cielo con le mani giunte al grembo e un'espressione estatica sul volto. La scena dell'accompagnamento, personalizzando il rapporto tra l'angelo e il defunto, trova larga diffusione nel clima dell'intimismo tardo romantico e decadente e spesso rivela contatti con la cultura preraffaellita: caratteristiche che connotano il gruppo scultoreo di Fabiani nonostante una certa rigidezza che in parte ne raggela il ricercato naturalismo. Del monumento Parpaglioni esistono numerose variazioni e repliche, autografe e non, in Spagna, Portogallo, Francia, Gran Bretagna e nell'America del Sud, dove lo scultore soggiornò a lungo per soddisfare le richieste dei molti committenti.
sb