Per il monumento eretto in memoria del chirurgo Luigi Pastorini lo scultore Navone ideò una complessa allegoria, nella quale una figura femminile alata, personificazione della Medicina, distribuisce, con l'aiuto della Munificenza - anch'essa alata e raffigurata con la sguardo rivolto verso l'effigie del defunto - ricchezze ad una Suora di Carità che tiene tra le braccia un bambino malato. Le suore "cappellone" - così soprannominate per il loro ampio copricapo - erano particolarmente dedite a prestare aiuto ai poveri, tanto da diventare figure emblematiche dell'assistenza ai bisognosi. Navone seppe bene armonizzare la delicatezza della allegoria della Medicina con la cruda definizione dei beneficiati; a partire degli anni centrali del Realismo borghese, infatti, la raffigurazione dei diseredati aveva assunto precise connotazioni veristiche, scevre da ogni idealizzazione.
sb