Il monumento, datato 1877, fu eretto per disposizione di Giovanni Battista Noli Da Costa, alla memoria del patrizio portoghese Faustino Antonio Da Costa che, morendo a Genova ottuagenario, lasciò erede il figlio adottivo. Non presenta complesse allegorie, ma una scena di compianto d’intonazione realista. L’erede è rappresentato intento a contemplare per un’ultima volta, con espressione di memore affetto, la salma del vecchio che, deposta sul sarcofago, a breve sarà chiusa nel sepolcro. Nella lunetta in alto tre angioletti in volo sono raffigurati ad affresco. Nella sua vasta produzione funeraria – condotta in parallelo a un’altrettanto considerevole attività di ritrattista, culminata nella realizzazione di sculture dedicate ad alcuni protagonisti del Risorgimento nazionale, come Mazzini, Aurelio Saffi e altri - lo scultore Saccomanno alternò raffigurazioni allegoriche a scene di ambientazione quotidiane, come questa, in entrambi i casi realizzate con linguaggio realista.
sb