Francesco, giovane poeta, muore all'età di 38 anni nel 1842. Per la sua tomba Prudenzio Piccioli (1813-1883) scolpisce ad altorilievo Erato, musa della poesia che si appoggia, sfinita dal dolore, alla colonna che regge l'urna. La avvolge una semplice tunica, trattenuta in vita da una sottile cintura. Mentre il braccio sinistro, parzialmente coperto dalla veste, si appoggia lieve alla colonna, quello destro regge a fatica una corona di fiori di campo e rose, emblema della musa.
Chiude la composizione piramidale una fiaccola, che appare come abbandonata alla base del cippo al termine del rito funebre.
Alla composizione classica dell'altorilievo si contrappone la cimasa di gusto ormai eclettico.