Il gruppo doveva in origine commemorare Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone e moglie di Felice Baciocchi, morta nel 1820. Il lavoro, destinato alla cappella di famiglia in San Petronio, fu commissionato da Felice allo scultore toscano Bartolini – artista amato e protetto da Elisa – il quale immaginò una allegoria con Elisa nelle vesti della “Magnanimità che abbraccia il Genio dei Napoleonidi”.
Nel 1827 il progetto a cura di Filippo Antolini fu approvato e il monumento portato a un avanzato stadio di realizzazione. Tuttavia la morte di Baciocchi nel 1845 indusse la figlia Napoleona a modificarlo per commemorare entrambi i genitori, venendo a soddisfare le ultime volontà del padre che desiderava essere sepolto insieme alla moglie nella cappella di famiglia. Napoleona commissionò il nuovo monumento a Baruzzi, scultore già affermato e che aveva realizzato il suo busto da bambina.
Il gruppo di Lorenzo Bartolini (1777-1850) fu dapprima conservato in Palazzo Baciocchi, poi venduto al marchese Massimiliano Malvezzi Angelelli che lo pose sulla tomba di famiglia in Certosa. L’adattamento del gruppo, trasformato in Pallade e il Genio della Gloria, si deve verosimilmente a Massimiliano Putti (1809-1890), autore anche del basamento con l’elegante medaglione con l’effige di Angelelli. Nelle altre facce compaiono simboli funerari, stemmi di famiglia ed emblemi della professione del defunto, professore di Lettere presso l’ateneo bolognese.