Carlo Parmeggiani (1850-1918) per questo monumento sceglie il tema iconografico del 'giacente', che richiama l’immagine dell’antico tema dell’eterno riposo. Elemento che colpisce è la presenza della pelle animale sulla quale è adagiata la figura del defunto.
Il suo uso richiama l’attività di Pellegrino Matteucci (1850-1881). Di origine ravennate, intraprese in Africa diverse spedizioni fortunose e ricche di peripezie che ne minarono la salute sino a vincerlo. Ulteriore richiamo all'attività di esploratore è il bassorilievo scolpito sul fronte del sarcofago ritraente un paesaggio africano, mentre a destra è rappresentata l'esposizione del feretro a Londra prima del rientro a Bologna, dove il corpo ricevette una enorme accoglienza.
L’arco fu concesso gratuitamente dal Municipio, e realizzato grazie alla raccolta pubblica dei fondi.
Il marmo fu realizzato da Parmeggiani, la cui opera più famosa è il monumento ad Ugo Bassi, collocato nell'omonima via del centro storico.