Collocato in posizione scenografica, entro un'esedra sorretta da quattro colonne ioniche, il monumento era destinato ad 'eternare la memoria dei moltissimi bolognesi caduti nelle patrie battaglie e nelle lotte politiche', alle quali lo stesso Carlo Monari (1831-1918) aveva partecipato in prima persona.
Il primo bozzetto del monumento realizzato in creta nel 1868, gli valse la stima della città intera, che gli riconobbe di avere 'stupendamente indovinata la più efficace espressione plastica del nobile concetto della pubblica onoranza ai gloriosi morti che spesero per questa patria italiana la vita'. Fu pertanto promossa una pubblica sottoscrizione per permettere a Monari di realizzare la scultura definitiva, in gesso, che nel 1883 venne collocata in Certosa.
Quando nel 1898, in occasione del 50° anniversario della battaglia dell'Otto agosto, si pensò di erigere sulla Montagnola un grandioso monumento celebrativo della cacciata degli Austriaci da Bologna, la scultura fu inizialmente presa a modello; fu poi scartata in quanto la raffigurazione di un leone ferito non fu ritenuta idonea a rappresentare una delle maggiori epopee del Risorgimento bolognese. A seguito di concorso fu invece prescelto il grandioso gruppo bronzeo di Pasquale Rizzoli, che ancora oggi ammiriamo in città.