Il monumento dedicato alla famiglia di Alessandro Osti si compone di un sarcofago in marmo con fine decorazione a motivi vegetali, sormontato da una stele culminante in una croce greca.
Davanti alla stele siede, quasi accovacciata, una figura di giovane dolente modellata secondo stilemi fortemente veristi nel sentimento, che giungono persino a rendere nel marmo il gonfiore degli occhi arrossati dal pianto. La donna, pur avvolta da un classico velo, è resa moderna dall'ampio mantello morbido e fluente e dall'espressione turbata del volto.
Quest'ultima caratteristica richiama esempi precedenti presenti in Certosa, quali la "Desolazione" di Vincenzo Vela e la "Felsina" di Giovan Battista Lombardi. Tuttavia le linee morbide e mosse della figura si collegano a quel gusto Liberty che si andava diffondendo in Europa agli inizi del Novecento, e di cui Diego Sarti (1859-1914) può essere considerato un precursore grazie alle sinuose e sensuali Sirene realizzate per la grandiosa fontana per l'Esposizione Emiliana ai Giardini Margherita del 1888, oggi nel Giardino della Montagnola, e per il grandioso gruppo marmoreo della Fontana della Ninfa (1896) scolpito per la Scalea del medesimo luogo.