Ubicazione: campo primitivo, lato nord, area B, Tomba di famiglia Cerutti Mazzoli Varglien n. 634
Giovanni VARGLIEN - Nato a Fiume/Rijeka (Istria, attuale Croazia) il 16 maggio 1911. Morto a Trieste l’ 16 ottobre 1990
Soprannominato Varglien II° o Nini, Giovanni inizia l’attività nelle formazioni giovanili della Fiumana, per esordirvi in Prima divisione a 17 anni. Dopo un anno arriva a Torino, nel 1929, in una Juventus che si sta preparando a diventare una squadra leggendaria. E’ molto forte fisicamente e anche eclettico, in grado di rivestire vari ruoli in campo a seconda delle necessità. Vi gioca già da un anno il fratello maggiore Mario quindi Giovanni, ricoprendo inizialmente un ruolo simile, normalmente non fa parte della formazione titolare. Non fanno eccezione i successivi periodi bianconeri, nei quali l’arrivo di Depetrini gli toglie parte della visibilità. Nonostante questo, in una lunghissima carriera juventina riesce ad inanellare un numero di presenze così elevato – 410, con 42 reti segnate - che sarà battuto solo una ventina di anni dopo da Boniperti. Vince 5 campionati e 2 coppe Italia. Terminata l’esperienza nella Juventus nel 1947, conclude la carriera da giocatore nel Palermo, dopodiché inizia una ventennale esperienza in panchina ad allenare molte squadre, addirittura fino in Turchia, ritirandosi definitivamente nel 1966. Come il fratello Mario, muore anch’egli a Trieste, in un ospedale dove lavora il nipote.
Mario VARGLIEN - Nato a Fiume/Rijeka (Istria, attuale Croazia) il 16 dicembre 1905. Morto a Trieste l’ 11 agosto 1978.
Calciatore di ruolo mediano dal gioco piuttosto rude, esordisce nell’Olimpia Fiume. Dopo qualche tempo si trasferisce prima nella Pro Patria e quindi nella Juventus, nel 1928. Disputa 14 stagioni con la maglia bianconera, mettendo a segno 402 presenze e 32 reti. Viene soprannominato “il cinese” per il suo taglio stretto degli occhi. Vince 5 campionati e 2 coppe Italia con i colori bianconeri, ed essendo convocato da Vittorio Pozzo nella spedizione mondiale del 1934, pur non giocando una sola gara diventa Campione del Mondo. Lascia la Juventus a 37 anni per trasferirsi dapprima per una stagione nella Sanremese, dove veste il doppio ruolo di giocatore/allenatore poi, dopo aver ancora calcato i terreni di gioco con la Triestina per un’altra stagione, si dedica per intero come trainer di alcune squadre, tra le quali Como e Roma, fino al 1954. Nella sua vita annovera anche successi in campo atletico, gareggiando con buoni risultati in discipline di velocità e nel salto triplo. Viene a mancare a 73 anni nella sua città di adozione, Trieste. Sepolto inizialmente nel principale cimitero cittadino, viene successivamente traslato a Torino, dove abita la sorella sepolta in questa stessa tomba.
(Testi e ricerca di Giovanni Arbuffi/Pianezza -To)