Ubicazione: prima amlpiazione, tomba n. 103
Nato nato a Torino il 23 ottobre 1894, morto a Torino il 21 luglio 1961
Figlio di Giuseppe Lavini, segretario ed economo della Regia accademia Albertina di belle arti, Amedeo Chiaffredo Eugenio Celestino Lavini, a poco più di 20 anni, si ritrova catapultato nella prima guerra mondiale, come buona parte della miglior gioventù dell’epoca. Durante il conflitto bellico è capitano di artiglieria e al congedo può fregiarsi di ben 3 decorazioni al valore. Ripresi gli abiti civili, conclude gli studi e si laurea in architettura al Politecnico di Torino nel 1920. Due anni dopo riceve insieme al geometra Piero Monateri l’incarico di progettare il nuovo stadio della Juventus di corso Marsiglia. L’impianto, edificato lungo la linea ferroviaria Torino – Modane in quella che oggi è via Tirreno all’angolo con via Tripoli, può disporre di 15.000 posti, suddivisi in una tribuna coperta a ovest, una gradinata popolare a est e basse gradinate dietro le due porte. Inoltre, nel nuovo complesso sportivo (inaugurato il 22 ottobre 1922 con l’incontro Juventus – Modena) è inserito un campo secondario per gli allenamenti, alcuni campi da tennis e una palazzina usata come locale di intrattenimento, spogliatoio e sede sociale della società sportiva. Dal 1925 Lavini è iscritto al P.N.F. Durante la sua attività, svolta in libera professione tra Milano e Torino, progetterà chiese, teatri, ospedali, edifici per civile abitazione e uffici e si occuperà di piani regolatori. Sposato con Lisa Lanza, ha 3 figli: Memea, Pino e Bice. Una sorella, Adelina, è sposata con Riccardo Ajmone Marsan, fondatore della Società Sportiva Spettacoli, nata per raccogliere i fondi per edificare lo stadio di cui sopra. Lavini vivrà sempre in corso Dante, fino a morire a 67 anni.
(Testi e ricerca di Giovanni Arbuffi/Pianezza -To)