Ubicazione: tempio crematorio SOCREM, zona storica, area portico antico, cellario 1, celletta n. 18
Nato a Torino il 23 gennaio 1893 - Morto a Torino il 14 maggio 1969
Fratello maggiore di Carletto, ne segue le medesime avventure calcistiche. Alla Juventus diventa dirigente, senza ricoprire un incarico preciso, nello stesso periodo in cui Carletto è consigliere. Nel frattempo, tra il 1920 e il ’22, è amministratore delegato della società anonima Motovelodromo, che si occupa della nuova struttura sportiva sorta proprio nel ’20. E’ anche giornalista per La Stampa Sportiva, dove scrive i suoi pezzi firmandosi “Elle Elle”. Nel settembre del 1925 i due fratelli danno vita alla ditta “Fratelli Levi & c.”, con sede in corso Raffaello 17/D. L’azienda si occupa di rappresentanza e fabbricazione di componenti per auto, ed è prospera al punto da aprire nel ’30 una filiale in via Belfiore. Ma nel 1938 le leggi razziali impongono che un’azienda che superi i 100 dipendenti, se presieduta da un ebreo, debba cessare l’attività, così un decreto firmato dal notaio (ed ex giocatore bianconero) Giriodi sancisce il cambiamento della ragione sociale e della denominazione aziendale, che diventa “Fabbrica Italiana Società Parti Auto“ (FISPA). Nel 1947 Leone Levi torna in possesso legalmente della sua società (nel periodo in cui era stato estromesso si era limitato ad essere amministratore delegato). Con la moglie Vera ha due figli, Ida e Corrado. Si spegne a 76 anni. Le sue ceneri riposano a pochi metri da quelle del fratello Carletto.
(Testo e ricerca di Giovanni Arbuffi/Pianezza-To)