Ubicazione: tempio crematorio SOCREM, zona storica, giardino antico, cellario "monumentino Mandelli", celletta E
Nato a Pescarenico (LC) il 13 febbraio 1922 - Morto a Torino il 18 novembre 2006
Di origini contadine, Walter Mandelli diventa industriale siderurgico, aprendo a Collegno una grande fonderia della quale è proprietario insieme al padre Giovanni. Il lavoro in ambito siderurgico lo porta ad avvicinarsi alla famiglia Agnelli, e soprattutto al giovane Umberto, già suo compagno di sciate al Sestriere. L’industriale diventa il più fidato collaboratore del Dottore, vive praticamente accanto a lui (compra, infatti, una villa nella tenuta della Mandria dove abita anche il fratello dell’”Avvocato” con la sua famiglia), ed è colui al quale Agnelli si affida maggiormente per gestire le campagne acquisti. Molto laboriosa e tormentata quella del ’57, che contro il parere di Mandelli, vede arrivare a Torino Charles e Sivori. Successivamente fa il suo ingresso in Federazione nel biennio in cui è presidente lo stesso Agnelli, diventa quindi Presidente del settore tecnico ed è al fianco di Valcareggi nella spedizione dell’Italia ai Mondiali di Messico ’70. E’ lui che “istiga” l’allenatore toscano, debole caratterialmente e troppo malleabile, a far scendere in campo Mazzola nella finale al posto del ben più pimpante Rivera, al quale vengono riservati solo 6 minuti di gioco, a risultato ormai catastroficamente deciso a favore del Brasile. L’industriale abbandona l’incarico in Federazione alcuni mesi dopo, sostituito da Allodi. Si dedica all’azienda di famiglia, che negli anni ’80 cessa l’inquinante attività. Sposato con Maria Alda Limone ha due figli. Viene colpito a 84 anni da un aneurisma, e si spegne pochi giorni dopo all’ospedale Molinette. L’ultima uscita lo vede dichiarare, in un’intervista degli anni ’90, che sarebbe stato propenso ad una fusione tra la Juventus e il Torino…
(Testo e ricerca di Giovanni Arbuffi/Pianezza-To)